Project Description

A CHI LO SA di Gesualdo Bufalino

 

S’io sapessi cantare

come il sole di giugno nel ventre della spiga,

l’obliquo invincibile sole;

s’io sapessi gridare

gridare gridare gridare come il mare

quando s’impenna nel ludibrio d’aquilone;

s’io sapessi, s’io potessi

usurpare il linguaggio della pioggia

che insegna all’erba crudeli dolcezze…

oh allora ogni mattino,

e non con questa roca voce d’uomo,

vorrei dirti che t’amo

e sui muri del mio cieco cammino

scrivere la letizia del tuo nome,

le tre sillabe sante e misteriose,

il mio sigillo di nuova speranza,

il mio pane, il mio vino,

il mio viatico buono