Project Description
L’INVERNO di Arpalice Cuman Pertile
Non mi piaci, o freddo inverno,
che ci tieni qua in prigione,
dove il giorno sembra eterno:
fuggi, perfida stagione!
Senza i fiori e la verzura
sembra morta la natura.
Più non canta il vago uccello,
trema e soffre il poverello.
Ma la mamma sa le fole (1)
e ci chiama intorno a sè
con le magiche parole:
“Una volta c’era un Re…”.
Poi ritornano il Natale,
la Befana, il Carnevale;
ognun d’essi reca un dono:
freddo inverno, ti perdono!
(1) Fole: fiabe, storie.
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Il nostro menu di dicembre si apre con una filastrocca per tornare un po’ tutti bambini in un periodo -quale quello delle feste- dove andiamo a chiamare il nostro fanciullo interiore. Dicembre è un mese che chiede attesa. L’attesa per le festività.
Perdoniamo il freddo inverno, aspettiamo le festività, la gioia, la bella compagnia.