Project Description
NON C’E’ DA STUPIRSI di Jessica Gentile
Non c’è da stupirsi se ogni tanto,
non sempre,
solo alcuni giorni
quando il sole si inclina e ci guarda di sbieco,
la luce è straniera come di stella diversa, non più paterna, di altro pianeta.
Non bisogna meravigliarsi mai se, in quei momenti solamente
precisi e inevitabili,
accade che così,
orfana di cielo all’improvviso,
io sia stanca di essere me.
Da lontano mi vedo
scivolare fuori dai confini più estremi
dalle dita delle mani e dei piedi, dal disegno concepito
per me. Non c’è più ritegno, sento solo
il silenzio che fa la libertà quando incontra la miseria
del niente. E io ora sono niente oppure sono te
che sei forte, sei uomo e ancora non lo so come urli quando cammini
solo o riscelgo la fatica di
quand’ero bambina e conoscevo tutto:
sapevo solo piangere e sporcare,
piangere e sporcare.
Voglio solo piangere e sporcare.
Ma ho paura. Non sono così coraggiosa
da uscire senza terrore
che in tutto questo andare,
io un giorno mi possa intravedere e dire:
“Nessuno ci riconosce più.
C’è da ricostruire da capo la dignità
che abbiamo perso venendo al mondo
sotto un cielo bugiardo e cieco,
tutt’intorno una luce straniera e incerta.
Noi non sapevamo che fare,
ci vergognavamo del buio, così abbiamo iniziato a brillare,
ma per finta, ricordi
che era per finta?”.